Che le colonie di api stiano diminuendo a un ritmo allarmante in tutto il pianeta non è un segreto. La Slovenia sta segnando il passo con l’idea pionieristica di salvare le api tramite il turismo delle api, detto anche “apiturismo.”
Le api, sia domestiche che selvatiche, sono responsabili dell’80% dell’impollinazione globale. Una singola ape può impollinare fino a 300 fiori al giorno e, secondo i ricercatori, 70 cereali su 100 consumati dall’uomo — che rappresentano il 90% della nutrizione del nostro pianeta — sono direttamente legati a questo tipo di impollinazione.
Ma le api stanno morendo. Gli scienziati attribuiscono questo declino a vari fattori, che vanno dall’uso di pesticidi e altri agenti chimici alla distruzione del loro habitat, fino al surriscaldamento climatico.
La Slovenia ha intrapreso alcune coraggiose iniziative per invertire questo trend. Già famoso per le sue montagne, le sue località sciistiche e i suoi incredibili laghi, il Paese ora sta diventando rinomato per il suo apiturismo.
L’apicoltura occupa un ruolo speciale nel Paese: è una delle più antiche tecniche tradizionali ed è considerata patrimonio nazionale. Allo stesso modo, la Slovenia è l’unico stato europeo ad aver protetto la sua ape nazionale — l’ape mellifera carnica.
Per proteggere ulteriormente le sue api e rafforzare una cultura di conservazione, la Slovenia sta provvedendo al contesto necessario per promuovere l’apiturismo. Gli itinerari delle api sono l’esperienza definitiva per farsi intrigare dalla spiritualità dell’apicoltura. Questo tipo di viaggio di nicchia è stato pensato per far crescere l’ecoturismo in modo innovativo, e allo stesso tempo per incoraggiare gli apicoltori ad adottare comportamenti rispettosi della natura.
La Slovenia offre una vasta gamma di esperienze legate alle api, come l’“apeterapia,” che è una forma di omeopatia che impiega gli aromi degli alveari per alleviare l’asma e altri disturbi respiratori.
I turisti oltretutto visitano la Slovenia per i suoi prodotti derivati dalle api, come propoli e pappa reale, dato che sono riconosciuti da secoli per le loro proprietà medicinali. E non si può fare a meno di concedersi un massaggio al miele biologico.
Allo stesso modo, il Paese invita i turisti a immergersi in scoperte uniche, come i sentieri del miele, i corsi di apicoltura e di fabbricazione di candele. Anche entrare negli alveari per ascoltare il ronzio delle api ha un effetto calmante dimostrato.
Il Paese supporta contemporaneamente l’apicoltura.
Ljubljana, la capitale, ospita già 40 giardini urbani, di cui tre su quattro hanno alveari. Ma gli alveari cominciano a spuntare anche nei giardini privati. Non è una sorpresa, quindi, che la città sia stata nominata come Capitale Verde d’Europa 2016, per le sue iniziative ecologiche.
Anche gli operatori turistici sloveni si stanno organizzando per promuovere il turismo delle api. Apitours sta dando il buon esempio come compagnia che ha abbracciato il turismo sostenibile, supportando allo stesso tempo le start-up che mirano a preservare il patrimonio nazionale dell’apicoltura. Altri stanno seguendo la stessa via, offrendo escursioni, addestramenti e workshop relativi all’agricoltura, per rendere i viaggi in Slovenia il più possibile formativi.
La Slovenia è sulla via giusta per emergere come modello a livello globale, e per essere una forza trainante per suscitare consapevolezza e cambiare l’atteggiamento delle persone in tutto il pianeta rispetto alle api. Per questo ha sollecitato con veemenza le Nazioni Unite a proclamare il 20 maggio come Giornata Mondiale delle Api, per ricordare al pianeta quanto siamo tutti dipendenti dalle api.